Ci siamo convertiti alla coltivazione biologica e biodinamica per produrre vini che siano la massima espressione del territorio e della cultura del vino che contraddistingue la nostra famiglia.

Dopo i passaggi al sistema di coltivazione biologica e biodinamica che abbiamo già intrapreso da tempo, l’agroforestazione rappresenta la prosecuzione logica dei nostri sforzi in campagna.

Con il cambiamento climatico che passa attraverso il caldo estremo e le precipitazioni concentrate in alcuni limitati periodi dell’anno, la monocultura a vigneto non è più razionalmente immaginabile come miglior sistema di coltivazione per valorizzare il territorio e la qualità delle uve.

Riteniamo che i nostri luoghi siano un ecosistema da preservare e non un substrato da sfruttare secondo le logiche della coltivazione industriale. Riteniamo fondamentale restituire al paesaggio una propria dignità.

Ogni vigneto, in base alla propria indole e in base all’andamento stagionale, viene vinificato separatamente, utilizzando un tipo di contenitore differente che consideriamo idoneo al completo sviluppo del potenziale aromatico delle uve.

Utilizziamo fermentazioni spontanee in contenitori in legno, cemento e ceramica, non soltanto in acciaio. Abbiamo abbandonato i lieviti selezionati e preferiamo l’utilizzo di contenitori più ossidativi per estrarre e non aggiungere.

La specificità dei metodi è il sistema che abbiamo a disposizione per comprendere e valorizzare l’indole di ciascuno degli appezzamenti che coltiviamo, adeguandoli alle caratteristiche del clima e del microclima.

Produciamo in alcune annate dei vini che sono un unicum. Vinifichiamo in purezza quando possibile, guidati dalla idea di produrre vini con una forte identità determinata dal luogo, dal microclima e dalla nostra capacità di interpretarle.

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